mercoledì 16 dicembre 2009

Singapore, ultimo giorno e MS.




Singapore, l'ultimo giorno. E' una citta' in cui tornero' sicuramente. Bella, pulita, ricca, movimentata, non manca niente a Singapore, ma il mio cuore non vede l'ora di rimettersi in viaggio. Come Ulisse torno a casa per amore.

Pioviggina, tanto per cambiare.
Fuori silenzio.

Mi sveglio con un gran sorriso sulla faccia, e di colpo allo specchio mi sento anche piu' bello. Il confronto stamattina e' meno duro, grazie al sapiente taglio della super parrucchiera. Colazione veloce, il mio ultimo giorno a Singapore incomincia con un grande desiderio, desiderio di metropolitana. Chissa' poi perche' mi interessa tanto. Ma lo voglio.

Mi incammino a passo veloce, direzione stazione Chinatown. Lusso sfrenato. Mi compro il biglietto e scendo. Wow. Il biglietto sembra una carta di credito e pare di aspettare davanti a molti ascensori. Scelgo come al solito a caso, sulla piantina del metro', la destinazione e mi imbarco. Pronto a gustarmi le facce della metro' di Singapore.

Uomini in giacca e cravatta con auricolare super moderno chiaccherano, un anziana signora mi guarda, anzi mi osserva schifata il tatuaggio sul collo, un paio di giovani vestiti hip hop con mega cuffie sicuramente ritornano a casa dopo la scuola, una ragazza molto acqua e sapone legge un libro con la copertina rossa, non riesco a vedere il titolo, un uomo di mezza eta' dorme e la testa ciondola come se fosse gia' ubriaco. E io, l'intruso. Per loro forse io sono un intruso, un turista, ma non sanno quanto mi sento a casa mia in un vagone del metro'. Ti rendi conto di quanto questo mondo sia schifosamente simile una volta evoluto. Evoluto a tal punto da avere una metropolitana ..intendo. Quando salgo su un qualsiasi vagone, in una qualsiasi citta' mi sembra sempre di potermi fermare prima o poi a casa mia. Forse e' per questo che quando sono lontano e un po in difficolta' amo perdermi nei metro'.

Si aprono le porte e si richiudono. Le persone arrivano e ripartono. Io mi godo il viaggio, nei ricordi, in Singapore, nei miei sogni. Oggi non ho tempo per foto e souvenirs. Oggi ho bisogno di parlare un po con me stesso, e la metropolitana e' il posto giusto. A domani, mondo.

mercoledì 9 dicembre 2009

Singapore e la parrucchiera.



Non so che ore sono, ma la fame, costante ormai da giorni, scandisce il tempo molto meglio di un orologio. Oggi e' il secondo giorno e mi sveglio sereno.


Nuvoloso, pioviggina.
Rumore di traffico e uno strano aroma di cibo fritto.

Mi sveglio bene, vestito. Decido di farmi una doccia e quando mi alzo le mie gambine ossute gridano pieta'. Effettivamente ieri sera ho fatto un po troppi kilometri, sarebbe stato meglio avere qualche dollaro in piu' e prendere il bus. Nella doccia la pancia mi fa capire che e' ora di mangiare. Mi faccio la barba e la mia faccia allo specchio non sembra minimamente cambiata, niente di fatto, anche oggi non mi piaccio. Ho una testa enorme, i capelli sembrano quelli di Cocciante. Ma non c'e' tempo, la colazione, prima di tutto. Scendo al volo e con immenso piacere scopro che sono e 8e25. Cazzo, non sono mai stato cosi mattiniero in tutta la mia vita. Un vago sorriso mi compare sulla faccia, e imburro le mie fette biscottate. Al mia fianco una coppia che mi invoglia ancor di piu' a non sposarmi.

Lui, cicciotto, carnagione bianchissima, bermuda e lacoste, un viso buono e due occhi azzurri a mio parere stanchi. Lei, cicciona senza mezzi termini, bionda tinta, naso corvino, oro al collo e vestiti in stile oriental-rom. L'uomo buono ad intermittenza si alzava e si risiedeva per aiutare la moglie nelle sue mille richieste. Lei ha mangiato come un bufalo. Gli avra' chiesto almeno 20 volte di passargli le fette biscottate, il burro, il the, lo zucchero.. ma perche' non si e' seduta davanti al buffet? In pochi minuti li saluto col pensiero e sono a spasso per Chinatown. Oggi provo la metropolitana.

Prima pero', la guida consiglia il tempio cinese. Ottimo, ci faccio un salto... ma con immenso dispiacere scopro che non posso entrare. Ho le bermuda. Sara' per la prossima volta. Sono le 10 del mattino. Camminando lungo la strada incontro due giovani ragazze che mi danno un volantino pubblicitario "parrucchiere fashion con sconto".
Voglio farmi mancare un taglio di capelli a Singapore? Certo che no. Mi fiondo dalla (scopro con piacere) super sexy parrucchiera. Lei, due tette giganti e una super scollatura. Bella direi, me la vedrei piu' come fornaia in iItalia, ma ha i requisiti giusti per tagliarmi i capelli! Scelgo il taglio e si incomincia. Devo ammettere che e' stata un esperienza molto interessante, soprattutto perche' la parrucchiera e' stata molto sensuale ! Se avessi avuto qualche giorno di piu' e se fossi stato single forse sarei rimasto anche a bere una birra con lei, ma ho dovuto rifiutare. Il taglio, niente male. Anzi, mi sono fatto anche i colpi di sole!

Mi sento molto meglio con la testa rapata, il tempo e' cambiato e ha smesso persino di piovigginare. Dalla strada principale partono una serie di traverse con migliaia di bancarelle, cibo, souvenirs e vestiti. Non posso resistre. Io adoro le bancarelle. Rimango immerso tutta la giornata nell'immenso mercato nelle vie confinanti Chinatown. E' stupendo. Mi comprerei tutto. Le persne sono squisite, chiacchero un po con tutti e alla fine mi siedo a mangiare con il proprietario di una bancarella di souvenirs. Lui a mano con un pennellino dipinge dentro alle sfere di vetro nomi e immagini. Sono stupefatto dalla sua bravura e decidiamo di mangiare un boccone al ristorante cinese di un suo amico. Il mio amico Chang, uomo sui 45 anni, ben vestito e sorridente oltre ad essere molto bravo e' laureato in medicina. Ls erata chiaccerando di un po di tutto passa veloce. Abbiamo mangiato l'impossibile e avremo bevuto almeno 2 litri di birra a testa! Tutto offerto dal ristoratore! E' stata una serata e un termine di giornata bellissimo. TOrno in camera sorridente non per la birra, ma perche' finalmente sembra che qualcosa stia cambiando anche dentro di me.

E proprio vero, che la vita e' come guardarsi allo specchio, se la guardi sorridendo, ti sorride.